martedì, luglio 31, 2007

Chiesto il rinvio a giudizio per Antonio Bassolino


ASCA) - Napoli, 31 lug - Ventotto richieste di rinvio a giudizio per presunte irregolarita' nella gestione dello smaltimento dei rifiuti in Campania sono state formulate e depositate questa mattina dai pm napoletani Giuseppe Novello e Paolo Sirleo. Tra gli indagati, i vertici del Gruppo Impregilo gli ex responsabili delle societa' del gruppo che hanno operato in Campania fino al gennaio 2006 come gestori dello smaltimento, il presidente della giunta della Campania Antonio Bassolino, in qualita' di ex Commissario per l'emergenza rifiuti (incarico ricoperto fino all'aprile del 2004), gli ex sub commissari Raffaele Vanoli e Giulio Facchi. Le indagini dei pm partenopei sono partite nel 2003 su numerose denunce.

Questa storia prende le mosse ai tempi in cui era presidente della regione Campania Rastrelli(an)il quale progetta un piano per la regione Campania nel quale si prevede di costruire in Campania cinque termovalorizzatori (o inceneritori o termodistruttori che dir si voglia): due per Napoli e Provincia e tre per le altre Province. Tuttavia non furono mai realizzati sia per la ferma opposizione della popolazione dei centri di prevista localizzazione dei siti sia perché la giunta non ebbe il tempo necessario poiché cadde l’anno seguente. Questo piano sarà riscritto più volte a causa dell’approvazione del Decreto Ronchi, dove cambiarono i parametri e i riferimenti normativi. Comunque l’ultima versione della proposta Rastrelli prevedeva sette impianti di stoccaggio (dove i rifiuti sono trasformati in compost e quindi in combustibile) e due termovalorizzatori di elevata potenza.

Così si effettua la gara di appalto, alquanto singolare:
il commissario speciale non propone nessuna zona dove costruire gli impianti, ma lascia la scelta alle aziende che vinceranno la gara, col solo obbligo di costruirlo in zona ASI (area sviluppo industriale, cioè la zona a cavallo fra le province di Napoli e Caserta in questo caso) e senza alcun controllo di alcuna istituzione.
Di fronte a tale prospettiva semplicemente incredibile anche la Commissione Europea ha denunciato l’Italia per non osservanza delle norme riguardanti la valutazione dell’impatto ambientale.
Nonostante ciò la regione Campania procedette all’assegnazione degli appalti (nel frattempo l’Udeur aveva fatto cadere la giunta Rastrelli).
Vince l’appalto la FIBE, consorzio imprenditoriale capeggiato dall’Impregilo di Cesare Romiti, vittoria ottenuta grazie a prezzi più bassi e macchinari più vecchi, la FIBE individua come siti in cui costruire termovalorizzatori Acerra e Battipaglia, che in seguito alla sua dichiarazione di zona prevalentemente agricola e alle pressioni delle varie confraternite diessine della zona, viene sostituita con Santa Maria la Fossa, centro agricolo della piana del Volturno e in provincia di Caserta.
Bassolino vince le elezioni regionali con un programma nel quale si dichiarava
"l'opposizione agli inceneritori, la riduzione, raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, la bonifica del territorio depauperato dalle attività delle ecomafie, la costituzione di un Osservatorio Regionale e di Osservatori provinciali sull'attuazione dei piani di raccolta differenziata, il superamento del commissariamento e dell'emergenza, la trasformazione dei rifiuti in una risorsa offrendo opportunità di sviluppo economico e posti di lavoro reali".

Ma, dopo le elezioni, prevale la scelta della continuità amministrativa: Antonio Bassolino è il nuovo commissario ai rifiuti, procede con il progetto degli inceneritori e firma il famosop contratto con la Fibe(impregilo).Dopo di lui (si dimette nel 2004 e dunque è commissario solo per 3 anni) aasumono il ruolo di commissario straordinario l'ex prefetto Catenacci, Bertolaso e (dopo le dimissioni anche di quest'ultimo) il prefetto Pansa.
Nel mezzo ancora emergenze l'ultima delle quali ha fatto il giro del mondo!
Ecoballe, ecofurbi e adesso ....ecorinvii a giudizio?

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