martedì, gennaio 03, 2006

La fine di un Mito?

E' sempre triste dover assistere al crollo di un mito!!
Certo la sua caduta fa meno male a coloro che lo hanno creato o che lo hanno vissuto come tale. Dovrebbe essere contento chi come noi ne ha sempre diffidato e invece come altre volte nella storia, il sentimento che proviamo è di mestizia e tristezza.
Ci è capitato con Bettino Craxi, di cui siamo stati fieri oppositori e indefessi critici, con Antonio DiPietro il cui furore giustizialista demagogico abbiamo sempre rigettato, lo siamo con Silvio Berlusconi (il suo declino sembrava fino a qualche giorno fa inarrestabile)del quale non abbiamo mai perdonato l'eccessiva disinvoltura nell'uso delle leggi ad personam , la mancanza di etica e, soprattutto, la cultura "berlusconiana" del successo a tutti i costi e del disprezzo delle regole. Lo siamo in generale con il decadimento Fassin-dalemiano dei Ds e del prestigio della lega delle cooperative.
Ma quello che più ci amareggia è il destino ormai visibilmente segnato di quello che ha incarnato negli ultimi quindici anni l'ultimo mito napoletano, secondo forse solo a Maradona:
il rinascimento bassoliniano e la parabola ormai discendente del suo leader.
Non solo e non tanto perchè non lo abbiamo mai mittizzato e anzi spesso criticato, ma forse anche perchè, vivendo a Napoli, anche se non per colpa solo nostra lo abbiamo subito direttamente.
E' triste assistere al lento,ancora non percettibile alle grandi masse, mesto e tutto sommato mediocre (ma non avviene sempre così?) declino del protagonista della lotta contro i "vicere" di Napoli degli anni '80, delll'uomo che appena diventato sindaco chiude piazza Plebiscito, libera la città dai rifiuti, riordina il traffico caotico di una città storicamente indolente e sofferente alle regole, immagina e scrive,attraverso l'assessore DeLucia, un piano regolatore per la prima volta non prono agli interessi speculativi e cementizi ma attento alle esigenze dei cittadini,alfiere della restituzione della spiaggia di Bagnoli ai cittadini, della riqualificazione di Napoli est e delle periferie degradate,dell'alfiere indiscusso di una serie di operazioni anche di immagine che ha riportato Napoli alla ribalta nazionale ed internazionale non per la camorra, il degrado e la pizza o il mandolino, ma per un modello di governo e di scelte politico-amministrative(anche nel campo delle arti)che portò i media, non solo napoletani, a parlare di "nuovo rinascimento"!

Antonio Bassolino, il politico senza macchia e senza paura che con piglio decisionista non indulge alle pressioni dei partiti, alle faticose, lunghe e defatiganti trattative ma, "passo dopo passo" procede nelle sue scelte avendo come stella polare l'interesse di napoli e dei suoi cittadini.L'uomo che ha "ridato l'orgoglio" ai napoletani, che strizza l'occhio al "partito dei sindaci", il Maradona della politica napoletana che, a distanza di 15 anni (e un' opposizione inesistente o complice) si ritrova un partito dal 34 per cento delle comunali del '97 al 20 per cento scarso delle ultime regionali.
Il politico tutto d'un pezzo ormai ostaggio di Mastella e DeMita, che può vantare a suo merito solo la chiusura al traffico di piazza del Plebiscito(quando durerà ancora?), mentre il piano regolatore generale vacilla sotto i colpi degli interesse organizzati e presentati come "moderni", bagnoli e la sua bonifica ancora al palo, napoli est impaludata, il ciclo dei rifiuti (dopo oltre dieci anni di commissariato straordinario e tre emergenze) sostanzialmente peggiorato, tanti annunci rimasti tali, e come ultimo fiore all'occhiello la polemica che infuria sui giornali sulla spartizione (subita?) delle nomine sulla sanità.
Sembra un paradosso!
L'opposizione è inesistente tanto da non riuscire a trovare uno straccio di candidato che possa competere per l'elezione a Sindaco, DeMita ha dovuto ingoiare la sceneggiata della ricandidatura a sindaco della Iervolino voluta e imposta proprio da Bassolino, Il suo "unico oppositore" Enzo DeLuca, assieme al sindaco e a quasi tutto il gruppo dirigente-istituzionale di Salerno, indagato dai magistrati e quindi ormai inoffensivo.
Eppure.....
eppure siamo al declino!
Si intravvedono soltanto degli scricchiolii, il più importante lo si è notato proprio durante la sconcertante sceneggiata della riconferma della Iervolino.
"non mi ricandido"..."contro il fuoco amico", quindici giorni di spasmodica ricerca di un altro candidato e l'emergere in superficie dei veti incrociati, del deserto di candidature degne di prestigio, di un appello al "rimani ti prego" di un gruppo di intellettuali capeggiati da chi meno di due settimane prima aveva accusato: "la città è in mano ad un gruppo di bandita, ad una cupola del malaffare" e del "ho deciso mi ricandido".
Nel mezzo il deserto di un gruppo dirigente degno di questo nome, una società civile,tranne rare eccezzioni, paurosa di perdere i privilegi che gli sono stati assicurati negli ultimi dieci anni e un popolo rassegnato al meno peggio.
D'altronde è il destino dei leader che assurgono a Mito....
QUANDO CADONO LASCIANO DIETRO DI SE' SOLO MACERIE!!
certo sembrano e sono solo scricchiolii ma non lasciano presagire nulla di buono.
D'altronde (ricordate?) la fine di Craxi cominciò proprio nel momento in apparenza del suo massimo splendore(il congresso con la piramide), quella di Dipietro quando lo volevano Ministro dell'Interno, il declino di D'alema quando era Presidente del Consiglio,quello di Cofferati quando portò oltre tre milioni di persone in piazza e..potremmo continuare.

Leggi tutto...