giovedì, settembre 20, 2007

Grillomania


Oggi diamo spazio all'intervista di Beppe Grillo ad Euronews
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Ps. e dopo il video, a proposito del ruolo della stampa, se vuoi puoi dare un'occhiata a questo interessante articolo
"Ambiente, il «Corsera» spacca l'atomo
Le polemiche «scientifiche» sul cambiamento del clima si accompagnano a interessi «nuclearisti» ben precisi nell'energia"
Matteo Bartocci Il Manifesto
Roma


C'è voluta tutta l'abilità del Corriere della sera (con gli interessi materiali che lo controllano) per rendere «controversiale» perfino un argomento come il riscaldamento climatico. Qualcuno che fa il bastian contrario lo si trova sempre (in questo caso il fratello del premier, Franco Prodi - presidente dell'istituto del clima del Cnr - e altri 9 professori).
Missione compiuta: dopo pochi giorni dalla «conferenza sul clima» si parla solo e soltanto di uso del carbone e, soprattutto, di ritorno italiano al nucleare.
Ieri i 10 scienziati contestatari hanno diffuso una lettera inviata al ministro dell'Università Fabio Mussi (Sd) con cui gli chiedono di prendere le distanze dal ministro dell'ambiente. I dieci «disconoscono qualunque valore scientifico alla conferenza del governo» in quanto viziata da un pregiudizio errato: «che cambiamenti climatici irreversibili siano già discernibili e certi».
Mussi ha risposto in modo cortese ma fermo dicendosi «sorpreso» della protesta: «Seguendo da profano la letteratura mondiale mi pare che sia ormai larghissimamente condivisa la valutazione degli effetti delle attività umane sull'ambiente e i conseguenti cambiamenti climatici».
Almeno, così la pensano i 2.500 scienziati dell'Ipcc (il panel internazionale che si occupa dell'argomento) che definiscono «probabile al 90-95%, che l'aumento di temperatura globale osservato dalla metà del XX secolo è dovuto all'aumento osservato delle concentrazioni di gas serra di origine antropogenica».
«L'influenza umana - concludono - è discernibile anche su altri aspetti del clima, come il riscaldamento degli oceani, le temperature medie dei continenti, gli estremi di temperatura», etc.. E' una tesi accolta a livello mondiale e fatta propria dallo stesso Romano Prodi all'inizio del suo intervento alla conferenza di Roma («Il nostro pianeta si scalda ed è colpa dell'uomo. Non sono più in tanti a dubitarne. Con la pubblicazione del IV Rapporto dell'Ipcc la comunità scientifica internazionale ha espresso la convinzione che i cambiamenti climatici sono un dato di fatto. Il Fatalismo di chi dice che la terra è sempre stata oggetto di cicli di caldo e freddo è oramai privo di consensi»). Ovunque ma non in Italia. Solo qui tornano tesi «negazioniste» dell'effetto serra screditate perfino negli Usa.
Che non si tratti di una querelle scientifica o del solito cabaret politico italiano lo dimostra l'attuale campagna di stampa e di lobbying tanto furiosa quanto improvvisa a favore del nucleare. Protagonisti assoluti il Corsera e le testate del gruppo Caltagirone (Messaggero e Mattino). Già all'indomani della conferenza sul clima il quotidiano di via Solferino ha pubblicato in prima una lettera con cui il leader dell'Udc Pier Casini chiedeva il ritorno al nucleare (lo stesso Casini, com'è noto, convive con Azzurra Caltagirone).
Poco importa che martedì la mozione «pro-nuke» dell'Udc sia stata bocciata alla camera non solo dall'Unione ma anche da An e Lega. Nella mozione di maggioranza, invece, di nucleare non c'è traccia. Qui la vera sfida, per ora, pare sul carbone (fonte «pulita» ma la più inquinante in gas serra). Non è un caso quell'«inverno freddo e buio» ipotizzato dall'Enel alla "controconferenza" organizzata dal Pd alla vigilia di quella di Pecoraro Scanio. Per ora infatti di nucleare vero e proprio, anche nell'Ulivo, non se ne parla. Occhi vogliosi invece su quello di «quarta generazione». Tutti favorevoli (governo incluso) a una ricerca che, semmai, «avrà ricadute tra 20 anni» (Bersani dixit).
I «nuclearisti» però non mollano. A Venezia inizia oggi la «terza conferenza sul futuro della scienza»: tutta centrata sul «nucleare sicuro» e promossa, tra gli altri, da Giovanni Bazoli - Banca Intesa - e Marco Tronchetti Provera - Pirelli -, entrambi azionisti del Corsera. Tronchetti ha confermato l'interesse del suo gruppo nel settore dell'energia, ha respinto «tesi catastrofiste» e chiesto scelte politiche lungimiranti che «superino in modo condiviso i limiti di Kyoto».
E' con questo canto delle sirene nelle orecchie che lunedì prossimo Prodi arriverà alla grande conferenza sul clima delle Nazioni unite. Un meeting che porrà le basi, a livello politico, al «dopo Kyoto». A proposito, è Prodi Romano, non Prodi Franco.

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