lunedì, gennaio 30, 2006

Riformisti "con l'acqua alla gola"......

Ci informano che L'assemblea dei sindaci dell'Ato2 (smentendo se stessa) ha votato per la revoca della delibera del 23 novembre 2004 sull'affidamento della gestione del servizio idrico di Napoli e Caserta.
Facciamo un passo indietro:
L'assemblea del 23 novembre 2004 aveva scelto a stragrande maggioranza di affidare la gestione ad una società mista a maggioranza pubblica (60-40%)prevedendo poi la possibilità, nell'arco di due anni,di dismettere "secondo le decisioni dell'assemblea dei sindaci, il 9% a soggetti già operanti nel territorio il primo anno e, il secondo anno, il resto delle quote secondo le modalità e i tempi decisi dall'assemblea dei Comuni"(citiamo dalla delibera)e di scegliere il socio privato tramite gara europea.
Ne è seguita una serie di ricorsi(regolarmente vinti dall'Ato2) e di proteste di alcuni sindaci(che già si erano espressi contro durante l'assemblea del 23 novembre)e di tantissimi comitati civici animati dal padre comboniano Alex Zanotelli e appoggiati da Rifondazione Comunista, dai verdi e dal pcdi di diliberto. l'Ato2 da parte sua ha rinviato più volte la gara(l'ultimo rinvio al 31 gennaio 2006).Nel farttempo, durante la notte bianca, una "presunta censura" a B.Grillo e Padre Zanotelli fa scattare un enorme bombardamento mediatico contro la"privatizzazione dell'acqua".
I Ds con il segretario regionale Nappi sembrano schierarsi con la società mista, la Iervolino lo stesso.Intanto i comitati civici annunciano una manifestazione nazionale di protesta per il 31 gennaio cui aderiscono Dario Fo, Beppe Grillo e il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
Gerardo Marotta(istituto Studi Filosofici) e gli intellettuali di Palazzo Marigliano chiedono il ritiro della delibera contestata "contro la cupola di banditi e il comitato d'affari che governa la Città". Il gruppo regionale dei Ds presenta una proposta di legge che sconfessa il loro segretario regionale e chiede a gran voce il ritiro della delibera e il ritorno alla gestione totalmente pubblica del servizio(imbarazzo del Presidente dell'Ato3 che ha già privatizzato il servizio, il diessino Alberto Irace, che bolla la posizione del gruppo regionale ds come "una trovata elettorale".
La sindaca Iervolino si dichiara "d'accordo con Tonino Amato(capogruppo dei ds in regione)per una società mista a maggiranza pubblica" e provoca la risentita smentita di Amato.
Due giorni dopo la Giunta regionale approva all'unanimità un disegno di legge per la creazione di una spa regionale a capitale interamente pubblico"Campania acque" per la gestione pubblica del sistema delle acque campane.Il giorno dopo un comunicato congiunto, firmato da Bassolino, dal presidente della Provincia di Napoli DiPalma e dalla Iervolino, chiede all'assemblea dei sindaci dell'Ato2 il ritiro della delibera del 23 novembre 2004, che puntualmente, come dicevamo all'inizio,viene revocata. Non interessa qui entrare nel merito della scelta adottata dall'assemblea dei sindaci(lo faremo se sarà il caso in un altro momento),quel che ci preme sottolineare è il significato politico di quanto avvenuto. A parte "il metodo" seguito dalla Iervolino che ha cambiato idea molte volte(due volte solo nelle ultime 48 ore)e le contarddizioni dei e nei Ds quel che colpisce è che nella "culla del riformismo" di sinistra(basti pensare ai G.Amendola, G.Napolitano e oggi U.Ranieri, solo per citarne alcuni) ha prevalso il radicalismo e il masimalismo di Caruso, Zanotelli, Rifondazione Comunista, i "movimenti". Hanno vinto, anzi stravinto, Grillo, Dario FO e Nichi Vendola!
Non una a voce si è levata, in tutta questa storia (con la lodevole eccezzione di Andrea Geremicca),che tentasse di riportare il dibattito dai cieli del populismo, dell'ideologia, degli astratti principi e dell'ipocrisia tipica delle campagne elettorali, alla concretezza dei costi, delle soluzioni possibili e del moderno governo dei servizi.
Potremmo dire che nei ds napoletani e fuori di loro "il riformismo è ANNEGATO NELL'ACQUA"!!!!!

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