Nel post di ieri davamo conto di un'ansa che informava del " Boom in Germania per 'Il Capitale',l'opera fondamentale di Marx che torna d'attualita' con la crisi."
Nel giugno di quest'anno un sondaggio ha rivelato che, per il 70/80% degli interpellati "L'accumulo senza precedenti di ricchezza da parte di una piccola minoranza finanziaria in un contesto di abbassamento dei salari reali che tocca la grande maggioranza della popolazione mondiale genera un aumento del malcontento e della collera."
Il sondaggio,condotto in Europa, Asia e Usa, è stato commissionato dal Financial Times di Londra che lo ha così commentato:
“le ineguaglianze di reddito si sono rivelate questioni politiche estremamente polemiche in molti paesi nel momento in cui l'ultima ondata di mondializzazione ha generato una “superclasse” di ricchi.”
La decisione del Financial Times, autorevole testata nella City of London, di finanziare questo sondaggio, rivela la crescente preoccupazione tra i circoli dirigenti del pianeta, che temono che la minaccia di un'intensificazione senza precedenti della polarizzazione sociale, associata ad una crisi economica e finanziaria, possa scatenare una rivolta sociale senza precedenti. Jean Claude Juncker, attuale presidente dell'Eurogruppo, ha commentato come segue:
“Gli abusi dei capitani d'industria ai quali abbiamo assistito in vari paesi della zona euro sono davvero scandalosi e non smettiamo di domandarci in che modo si possa agire nell'ambito dell'etica professionale e in quello delle tassazioni al fine di combattere questi eccessi.”.
In altre parole, una situazione in cui le ricchezze si accumulano manifestamente verso l'alto nella scala sociale, mentre ai meno favoriti si chiede di stringere la cinghia, può dare fuoco alle polveri e scatenare una rivolta sociale.
E tutto questo avveniva quando non era ancora scoppiata la crisi finanziaria mondiale di questi giorni...
Ma vi starete chiedendo:
Cosa c'entra Carlo Marx?
Ci arriviamo, ci arriviamo...ancora un minuto di pazienza e ci arriviamo.
I difensori dell'economia di mercato hanno attaccato per decenni la teoria della “crescita della povertà”(sviluppata da Marx nel 1846) allo scopo di spiegare questa caratteristica propria della produzione capitalista.
Essi argomentano,ancora oggi, che l'espansione del capitalismo e l'accumulo delle ricchezze conducono inesorabilmente all'aumento del livello di vita della massa di cittadini e lavoratori. Ed ecco cosa scriveva Carletto:
“Accumulo di ricchezze in un polo, significa accumulo di povertà, sofferenza, ignoranza, abbrutimento, degradazione morale, schiavitù nel polo opposto, dalla parte della classe che produce il capitale stesso.”
Insisto....Un spettro ha ripreso ad aggirarsi per l'Europa??
venerdì, ottobre 17, 2008
Carlo Marx e il terrorre di Governi e Banchieri- se ne parla solo in circoli ristretti
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6 commenti:
Paura di Marx? E' ovvio e forse più che per gli scritti economici la paura è per le teorie filosofiche, in particolare la lotta di classe (poveri contro ricchi, per intenderci). Anche perchè Marx era un filosofo prestato all'economia. Fin tanto che si rimane nell'ambito economico le sue teorie possono essere anche condivise (vedi le parole di Berlusconi e Tremonti degli ultimi tempi sull'intervento statale, che una volta era un peccato, oggi è necessario) l'importante è che chi ha i soldi (le banche) continui a governare il mondo. Anche a costo della pace e della vita delle persone.
ma quello che non capiscono certi ricconi potenti(ahimè la maggioranza) è che la loro concentrazione di ricchezza a scapito della redistribuzione e quindi l impoverimento della popolazione distrugge la stessa economia da cui loro guadagnano. cretini! siete ricchi? almeno date da mangiare alle mucche che mungete no???
niente, manco quello...sono impazziti così tanto che il feticismo per il dio ddenaro e il potere è maggiore della razionalità di capire che rischiano di essere meno ricchi in futuro assieme alla povertà diffusa.
azz' ma alloa fa o'vero?????
clarkè ma o'ver' credi che marx possa essere attuale??
ma stai tirando in questo periodo?
ma figurati!! e nun me fa arrapà a vuoto.
è sulo nu film!!!
Uhhh...mamma!!!!
Il problema di Carletto è che nel derivare la sua teoria ha sbagliato completamente la definizione di valore. Da quella ipotesi sbagliata ha derivato le logiche conseguenze sul plusvalore e sulla concentrazione dei capitali. Solo che l'assunto Marxiano sul significato di valore è sbagliato e come tale porta a conclusioni sbagliate.
PS Ti ho risposto al commento sul mio blog :)
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